
Venezia. Un funzionario della Serenissima viene ritrovato brutalmente assassinato sul Ponte delle Guglie; due strane ferite sul collo sono il primo macabro dettaglio che salta all’occhio. Il secondo dettaglio che non passa inosservato è il pugnale conficcato nel petto della vittima. Tiene fermo un foglio. Sulla carta, solo un nome: Canaletto. Il più grande pittore di Venezia, Giovanni Antonio Canal, viene trascinato nel mistero direttamente dall’assassino e la mente di tutti vola ai delitti di quattro anni prima. Riuscirà Canaletto, aiutato dagli amici Joseph Smith e Owen McSwiney, a scoprire chi si cela dietro alla mano insanguinata e a salvare Venezia?
Inizia così il nuovo romanzo di Matteo Strukul, “Il ponte dei delitti di Venezia”, edito da Newton Compton Editori. Questo nuovo lavoro, che vede ancora protagonista il celebre Canaletto nei panni di investigatore per la Serenissima, è il seguito de “Il cimitero di Venezia”, pertanto il consiglio è di leggerli in successione.
Nell’umidità soffocante della laguna estiva, in una Venezia al tramonto della sua potenza, sulla Riva degli Schiavoni, a due passi da Piazza San Marco, Canaletto torna, così, nei panni di un improvvisato investigatore, assolutamente credibile e fallibile, anche se ora un po’ più esperto rispetto al primo capitolo della saga e, tra opere d’arte, edifici storici, postriboli, scuole e locande, prende vita una frenetica caccia all’uomo. Miscelando medicina e leggenda, Matteo Strukul ha dato vita a un intreccio oltremodo intrigante, che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima parola. Una vicenda nera che, tra suspense, mistero e un pizzico di paura, conduce il lettore fin nell’abisso del male, rievocando una delle sue incarnazioni più iconiche, senza mai dimenticare quali sono, però, i veri motivi che spingono le azioni degli uomini. Lo stile fluido rende la narrazione piacevolmente scorrevole, mentre il ritmo incalzante crea un’ottima dose di suspense che tiene incollati alle pagine.
Ma quest’opera non è solo un thriller storico avvincente. È anche un interessante viaggio alla scoperta delle radici e della cultura della Dalmazia (una regione dei Balcani che rimase appartenente a Venezia fino alla caduta della Repubblica), anche attraverso le grandi guerre di Candia e Morea.
“Il ponte dei delitti di Venezia” è il libro perfetto per chi cerca il giusto equilibrio tra suspense, Storia e mistero. Una lettura da cinque stelle!