
“Il mondo antico sorprende perché siamo abituati a considerarlo inferiore al nostro, dimenticando che chi è vissuto nell’antichità non è affatto diverso da noi; anzi, in un certo senso è come vedere noi stessi proiettati in un’altra epoca, con la nostra creatività, i nostri pregi e difetti. Per questo l’antichità ci sorprende. Ma non dovrebbe farlo: la migliore fantascienza non è nel futuro, ma nel passato…”.
Roma, 18 luglio 64 d. C. E’ una torrida giornata estiva quella che devono affrontare Vindex e Saturninus nella loro ronda, un veterano e una recluta dei vigiles, i vigili del fuoco dell’Antica Roma. Come ogni giorno, devono assicurarsi che tutte le fonti di fuoco della città siano sicure. Ma non sanno che questo sarà l’ultimo giorno della Roma che conoscono, perché la prossima notte le fiamme la distruggeranno per sempre, cambiando il corso della Storia.
Ne “L’ultimo giorno di Roma”, il primo capitolo della trilogia dedicata a Nerone, edita da HarperCollins, Alberto Angela supera se stesso, affrontando un tema, quello del Grande Incendio di Roma del 64 d.C., sul quale scarseggiano le fonti coeve, e racconta una Roma andata distrutta per sempre, di cui restano soltanto pochi indizi e molte ipotesi. Insieme al team che ha creato per raccontarci questo momento della Storia, ha fatto un sorprendente lavoro di ricerca e studio delle minime fonti e ci ha restituito l’affresco di una Roma poco conosciuta e molto diversa da quella che siamo abituati a ricordare. Ha saputo ricostruire con grande abilità vite di persone realmente esistite, ha creato ipotesi verosimili suffragate da dati certi.
Il risultato di questo encomiabile lavoro è un racconto minuzioso ed estremamente coinvolgente che ci trasporta in un’epoca davvero lontano e ci permette di entrare in confidenza con questa faccia di Roma di cui sono sopravvissute pochissime testimonianze, ma che appare incredibilmente simile ai giorni nostri. Dal mestiere del vigile del fuoco, alla raccolta dei rifiuti, dal funzionamento di librerie ed editori allo svolgimento delle corse al Circo Massimo, scopriamo un popolo antico molto moderno e avanzato, molto simile a noi; una città multietnica ma con un’unica cultura, con problemi che ricorrono anche al giorno d’oggi, come la speculazione edilizia.
Proprio come si fa guardando un cielo stellato, Alberto Angela, con il suo stile unico e inimitabile, ricco di competenza ed entusiasmo, unisce tanti frammenti di Storia Romana per ricreare la Roma di Nerone. Prendendoci per mano e seguendo la ronda dei due vigiles, ci guida attraverso le strade della città e ci indica ogni attività e luogo, ci presenta persone realmente esistite che tornano a vivere di nuovo davanti ai nostri occhi. Incontriamo schiavi, mercanti, avvocati e bambini; sentiamo il profumo delle pietanze pronte nelle popine per la colazione; attraversiamo il foro di Cesare; ascoltiamo il boato del pubblico fuoriuscire dal Circo Massimo. Insieme a Vindex e Saturninus passeggiamo letteralmente tra le strette strade della città, ricche di botteghe e bancarelle, percependo gli spintoni della gente al mercato, i discorsi dei filosofi nelle tabernae librariae, il tintinnio delle monete maneggiate dagli argentarii e dai cambiavalute. Ampio spazio è dedicato al fondamentale lavoro dei vigiles, impegnati di giorno a prevenire gli incendi e di notte anche a vigilare sulla sicurezza pubblica tra le pericolosissime strade buie della capitale dell’Impero, del quale viene descritto ogni aspetto.
In poco più di trecento pagine, Angela ci racconta ogni aspetto della città e della vita quotidiana in quel preciso momento storico, permettendo al lettore di lasciarsi avvolgere da una cascata di emozioni e di tuffarsi in quel mondo così lontano, e lo fa con quello stile travolgente e trascinante che lo contraddistingue. Nonostante la quantità di informazioni che fornisce, questo libro non annoia mai, anzi stimola la curiosità di continuare la lettura e di approfondire i temi trattati.
Oltre a regalarci l’immagine di una Roma perduta per sempre, inoltre, quest’opera ha un altro pregio: restituisce al lettore un ritratto più vero di Nerone, ripulito dalla damnatio memoriae che lo ha consegnato alla Storia. Scopriamo così un Nerone attento agli interessi del popolo, che si assicura, ad esempio, che a Roma non manchi mai il grano.
“L’ultimo giorno di Roma” è una lettura totalmente immersiva e molto istruttiva, che ci riempie gli occhi della bellezza e della grandezza di una città unica nella Storia, in grado di appassionare anche i più refrattari verso il passato.
Dopo aver affrontato questo viaggio incredibile nella Storia, così sorprendente da mozzare il fiato, non guarderete più Roma con gli stessi occhi.
P.S. Voglio darvi un consiglio. Dopo aver letto “L’ultimo giorno di Roma”, perdetevi nella lettura di un altro interessante libro di Alberto Angela, “Una giornata nell’Antica Roma”. Vi accorgerete di quanto fosse diversa Roma nei due periodi trattati, a soli cinquant’anni di distanza. Sarà senz’altro un’esperienza emozionante.