
Per permettere al lettore di calarsi in un’epoca lontana da quella contemporanea è indispensabile che l’autore ricostruisca le atmosfere di quel periodo. Egli deve conferire tridimensionalità alla trama, prepararne il tessuto, inserendo elementi della vita quotidiana e le caratteristiche sociali e culturali, come le usanze, le condizioni sociali, i costumi. Per questo motivo, partendo dalla vicenda e tenendo ben presente i personaggi (e in particolar modo i loro ceti sociali, che influiscono sull’ambientazione), l’autore deve ricostruire il mondo intorno a loro. Per fare ciò, deve tenere conto di quelli che potremmo definire i tre aspetti dell’ambientazione:
- Aspetto temporale: l’autore deve tenere conto, innanzitutto, del periodo in cui è ambientata la sua vicenda. Una volta scelto, dovrà ricostruire le norme, le abitudini, gli usi, le consuetudini e il modo di vivere tipici di quel momento storico. Ad esempio, il modo di vestire o quello di mangiare è stato molto diverso nella Roma Imperiale rispetto alla Roma del Quattrocento.
- Aspetto spaziale: poi deve considerare il luogo in cui si svolge (sempre contestualizzato nel periodo scelto). Pertanto, l’autore deve ricreare nella mente del lettore l’immagine della città o del paesaggio per com’era in quel preciso momento. Inoltre, deve tenere presente che, in uno stesso periodo storico, ma in luoghi diversi gli aspetti della vita possono essere molto differenti.
- Aspetto sociale: il ceto sociale dei personaggi caratterizza anche l’ambientazione che, pertanto, sarà differente alla corte del Re Sole rispetto a quella delle strade di Parigi durante la Rivoluzione. Ad esempio, una vicenda in cui i personaggi appartengono alla nobiltà, questi avranno abitudini e comportamenti che saranno diversi rispetto a quelli delle persone dei ceti sociali più bassi dello stesso periodo storico. E tutto questo influisce sull’ambientazione a livello dei luoghi in cui vivono, di cosa mangiano, di come vestono, ecc.
E quello dell’ambientazione, dal punto di vista del lettore, può essere un aspetto fondamentale, un aspetto che l’autore non può trascurare. Infatti, la percezione del romanzo storico e il suo gradimento passano molto attraverso il grado di immersione che lo stesso permette. E più l’autore riesce a scendere nei dettagli, più il lettore può calarsi nella storia. Ma è proprio in questo aspetto che è facile commettere errori, che possono inficiare la considerazione del lettore sull’intero romanzo. Facciamo un esempio macroscopico: trovare una scena in cui un personaggio sta mangiando delle patate in un romanzo ambientato nella Milano del Trecento fa perdere alla storia la sua credibilità. Pertanto, lo scrittore deve essere abile nel destreggiare la conoscenze acquisite, deve studiare a fondo il periodo e le sue peculiarità e non addentrarsi in dettagli che ignora.
Ma adesso, lascio la parola ad Andrea Zanetti.
Proviamo ad entrare nel dettaglio: da cosa è formata l’ambientazione?
L’ambientazione è la parte caratterizzante del romanzo storico. Ma non è solo un orologio a cui abbiamo portato indietro le lancette. Ci sono mille accortezze da usare per ricreare l’ambientazione. Oltre ad una classica “decostruzione” degli edifici, delle città, delle strade e dei ponti, cambiano i mezzi di trasporto, cambiano i tessuti con cui ci si vestiva, cambiano le abitudini, dal lavoro alla cucina. Oggi da Venezia a Padova ci si impiega circa mezz’ora, ma una volta si andava a piedi! E quando si andava per mare si dormiva sopra i ponti di voga, per mesi, e si mangiava biscotto di farina cotto in acqua di mare e aceto. Ve lo immaginate? Ecco che l’ambientazione risulta tanto più accurata e coinvolgente quanto il narratore tiene in considerazione anche le conseguenze pratiche di tempi diversi e difficili (che è forse quello che manca maggiormente nei libri di storia, e che invece il romanzo può raccontare meglio). Quindi oltre la parte prettamente “visiva” dell’ambientazione, aggiungerei tutte quelle sfumature pratiche che caratterizzano il vivere in un’altra epoca.
Quali sono le difficoltà che lo scrittore incontra in questa ricostruzione?
La cosa più complessa è proprio l’approvvigionamento delle fonti. Fonti di qualità ben s’intende. Più ci si allontana dall’attuale e più queste scarseggiano, cambiano gli usi e le consuetudini, cambiano le tradizioni e cambiano i pensieri. Queste notazioni più si va lontano nel tempo e meno vengono trascritte. La storia cambia a seconda di chi la racconta. Per fare un esempio, se oggi il mondo venisse raccontato solo ed esclusivamente dai miliardari, fra cinquecento anni i nostri discendenti avranno un’immagine molto diversa e parziale di quella che è la realtà nel quotidiano. E ancora, ci mancano esperienze dirette rispetto a quello che vogliamo raccontare: non siamo più abituati a certi sapori, a certi profumi e odori, non conosciamo le sensazioni della fame nera, del gelo nelle case, il rumore di una vecchia bottega per la produzione di spade e picche. Bisogna lavorare molto di immaginazione affidandosi, se possibile, a chi si dedica alla rievocazione storica.
Quali sono, a tuo avviso, gli elementi fondamentali per proiettare nel lettore un’immagine nitida dell’ambientazione, come la Venezia del Cinquecento della tua trilogia?
Come in ogni buon romanzo, bisogna cercare di narrare attraverso tutti e cinque i sensi. Visivamente i dettagli di abiti, utensili dell’epoca, gli arredi dei palazzi possono dare una buona “prima impressione”. Ma credo si debbano raccontare anche le sonorità di una città laboriosa piena di botteghe di artigiani, ma anche il silenzio assoluto dei boschi o dei pascoli, un ambiente molto diverso da oggi. Così come gli odori che potevano intasare vie e calli di rioni popolari estremamente affollati, senza le comodità e le strutture igieniche di oggi. I disagi fisici di allora, poi, come vestiti troppo pesanti per le temperature estive o indumenti troppo leggeri per i lunghi inverni… e ancora i morsi di pulci, zecche e gli insetti… fa tutto parte di un quotidiano molto diverso e che merita una sua parte.
Quali errori deve evitare un autore a livello di ambientazione?
Mi preme fare una premessa: chi non fa non sbaglia mai. Qualcosa scappa sempre, è difficile essere dei veri tuttologi. Bisogna però cercare di non ricreare dei personaggi in tutto e per tutto simili a oggi. Quando si ricostruisce l’ambientazione porsi sempre il maggior numero di domande possibili, senza mai dare mai nulla per scontato. Un consiglio è di non entrare troppo nel dettaglio, in caso di dubbio. Fate lavorare la mente dei lettori. (E se ve lo dico io che inizialmente sono stato quasi didascalico…
Vi aspettiamo mercoledì 15 dicembre per affrontare il tema dei personaggi storici.