recensione, Romanzo storico

“Artorius” di Pierluigi Curcio

“Nonostante il sangue della tua giovane vita, non sei immortale. Ci sarà sempre una punta di freccia o lancia pronta a spedirti nei Campi Elisi. Se non sarai veloce per reagire all’istante, senza pensare, se non sarai disposto a uccidere anche chi ritieni essere un fratello, beh, ragazzo mio, faresti bene a darti subito la morte. Roma ha il suo prezzo e alla fine te ne renderà conto.”

Lucio Artorio Casto fu un centurione romano al servizio dell’imperatore Marco Aurelio prima e del suo successore Commodo poi. Una figura storica poco conosciuta, ma che sembra aver dato avvio al fenomeno della cavalleria che si sviluppò nel Medioevo e che si dice sia il personaggio alla base della leggenda di Re Artù.

Pierluigi Curcio, nel suo romanzo “Artorius”, prova a immaginarne l’esistenza. I dati certi su questo personaggio storico sono molto scarsi e sono costituiti soltanto da due iscrizioni lapidarie, per questo motivo, l’autore ha dovuto sopperire alla mancanza di dati attraverso l’immaginazione e una profonda conoscenza del periodo storico. Ha, quindi, spazzato la polvere del tempo restituendoci un personaggio forte e carismatico, leale e coraggioso, fedele a quell’esercito di Roma al quale dedicò la sua vita. Nonostante le esigue informazioni che l’autore aveva a disposizione sul personaggio storico, è riuscito comunque a ricrearne la vita e la personalità in modo dettagliato e potente, restituendo a Lucio Artorio Casto la risonanza che merita. La narrazione prende avvio nel giorno della nascita di Lucio, nell’autunno del 140 d.C., e prosegue per cinquantasette anni, attraversando le tappe fondamentali della sua vita, come, ad esempio, la nomina a prefetto dei Sarmati e l’invio in Britannia. Durante la lettura, si apprezza la grande competenza con la quale l’autore affronta il periodo storico nel quale si svolge la vita del protagonista. E l’utilizzo dei termini appropriati relativi ad ogni aspetto della vicenda risulta particolarmente interessante per quei lettori che vogliano imparare qualcosa in più sulla vita militare nella Roma Imperiale e su questo periodo storico in particolare. La narrazione trascinante e coinvolgente, infatti, permette di rilevare appieno il carisma del protagonista, nonché la situazione politica e militare della Roma del II secolo d.C. La ricostruzione del contesto storico è precisa e l’ambientazione viene dipinta accuratamente in modo da dare al lettore la possibilità di calarsi nel periodo e di conoscere i personaggi che si succedono nella vicenda, apprezzandone personalità e temperamenti. In particolare, risultano molto suggestive le scene delle battaglie.

“Subito dopo aver eliminato un ultimo avversario, Lucio puntò al cielo il gladio oramai di un rosso cupo e urlò con quanto fiato aveva in gola. Il pugnale era ancora piantato nella spalla. Il successivo silenzio fu innaturale, spezzato dai lamenti dei feriti e dall’eco di qualche sporadico combattimento ancora in corso. I più gli si avvicinarono ed erano nelle sue stesse condizioni, lordi di sangue e viscere. Alzarono anch’essi le daghe e il boato che scaturì dalle gole riarse andò a destare gli stessi Dèi: «Ar-to-tius! Ar-to-rius ar-to-rius»”

Artorius” è una lettura immersiva e affascinante; un romanzo ricco d’azione che si trasforma in un bel viaggio nella Roma imperiale e nella vita di un personaggio che merita di essere conosciuto.

Pubblicità
Segnalazione prossima uscita

#inarrivo. “La biblioteca dei libri perduti” di Claudio Aita

E’ uscito il 10 febbraio il nuovo thriller storico di Claudio Aita, “La biblioteca dei libri perduti“, che si pone come terzo capitolo della saga di Geremia Solaris, dopo “Il monastero dei delitti” e “La casa del manoscritto maledetto”.

Ecco la trama:

Geremia Solaris è tornato nei luoghi della sua giovinezza convinto di poter dimenticare, almeno per un po’, il male infinito vissuto a Firenze. Ma uno strano messaggio lasciatogli da quel bibliotecario che lo ha introdotto al mondo dei libri e che si è suicidato, in circostanze mai chiarite, trent’anni prima lo trascineranno in una realtà oscura che mai avrebbe immaginato di trovare anche lì, in un luogo così periferico, ai piedi delle sue montagne e all’ombra di quell’antica biblioteca che lo aveva visto crescere.

Inizierà così un percorso allucinato fra strane morti, antiche divinità mai sopite, manoscritti nascosti, codici da decifrare, processioni di morti, riti blasfemi e libri capaci di evocare i demoni. In un turbinio di vicende dove tutti recitano una parte e dove Geremia scopre che l’affetto di un maestro o l’amore di una donna forse non sono quello che appaiono a prima vista. In un mondo dove gli unici sentimenti che sembrano vincere su tutto sono la paura che viene da molto lontano e l’odio, un odio incontenibile e assassino.

Riuscirà Geremia a sopravvivere ai suoi fantasmi e alle forze oscure che lo minacciano e a risolvere un mistero, quella della morte del suo maestro, che a distanza di trent’anni tutti hanno ormai dimenticato?

Disponibile in ebook e cartaceo su Amazon.

CLAUDIO AITA, friulano figlio di emigranti, ha vissuto tra il Friuli e la Toscana dove si è laureato e dove attualmente vive. È esperto di Storia della Chiesa e Storia medievale, oltre che editore nel settore dei beni culturali. Ha collaborato come pubblicista su riviste di viaggio, cultura e storia locale. Con Nardini Editore ha pubblicato due testi di successo sui rapporti fra religione e cultura alimentare: Viaggio illustrato nella cucina ebraica (un bestseller del settore, giunto alla quarta edizione) e Viaggio illustrato nella cucina islamica. Negli ultimi anni si è proposto soprattutto come autore di thriller di ambientazione storica e contemporanea. Le colline oscure (Nardini Editore), La città del male (Nardini Editore). Con la Newton Compton ha pubblicato due thriller che hanno avuto un notevole successo: Il monastero dei delitti (2018) e La casa del manoscritto maledetto (2019). Quest’ultimo è stato pubblicato in versione audiolibro da Audible (2020).
Con Nardini ha editato anche il suo primo romanzo in lingua friulana con traduzione in italiano, Il cjant des Aganis (2021)

Segnalazione prossima uscita

#inarrivo. “Il tempo del giudizio” di Daniela Piazza

In arrivo martedì 8 febbraio, il nuovo romanzo di Daniela Piazza, “Il tempo del giudizio“, edito da Rizzoli, per la collana Historiae. Un romanzo storico incentrato sulla Cappella Sistina che si preannuncia molto avvincente.

Ecco la trama:

Roma, 1473. All’ombra degli alti palazzi e delle basiliche secolari, Papa Sisto IV ha una sola ossessione: riprodurre nella Città Eterna il Tempio di Salomone, per riportare la Chiesa di Roma all’antico splendore. Ecco allora prendere forma il progetto grandioso della Cappella Sistina, che del Tempio di Gerusalemme ha le stesse misure. Ma per completare il suo piano, serve un simbolo di potere le cui tracce si perdono nel tempo e nel mito: la misteriosa melagrana d’avorio che ornava lo scettro del Sommo Sacerdote. Così, mentre in Vaticano, tra intrighi di corte e brama di potere, una mano ignota compie atroci omicidi ai piedi della Sistina, il pontefice incarica il giovane monaco Moses di impadronirsi della preziosa reliquia. Le cose, però, non vanno come previsto. La ricerca si rivelerà sempre più insidiosa e condurrà Moses lontano da Roma, oltre i confini del bene e del male, in un viaggio che dal Palazzo degli Ospedalieri a Rodi passa alle locande di Cipro e arriva fin dentro le mura di Otranto assediata dai Turchi. Al ritorno da questo lungo viaggio, la sua vita sarà cambiata per sempre, e con essa anche la storia della Cappella più famosa di tutti i tempi.

DANIELA PIAZZA (1962), laureata in Storia dell’Arte e diplomata al Conservatorio, lavora come insegnante a Savona. Per Rizzoli ha pubblicato il bestseller Il tempio della luce (2012), disponibile in BUR, L’enigma Michelangelo (2014) e La musica del male (2019).