le fondamenta del romanzo storico, rubrica

Le fondamenta del romanzo storico. Primo appuntamento: il romanzo storico.

Benvenuti al primo appuntamento della rubrica “Le fondamenta del romanzo storico”!

Ma da dove nasce l’idea di questa rubrica?

Tempo fa, chiesi ad un grandissimo autore, Matteo Strukul, quale fosse la preparazione necessaria per scrivere un romanzo storico e lui mi rispose così:

Una preparazione che dura una vita. Non ci si improvvisa autori di romanzi storici. La Storia va studiata, compresa, approfondita. Ma non basta. Altrimenti si scriverebbe un saggio. Invece, come un restauratore, il romanziere deve riportare alla luce i fregi, i decori, gli affreschi su cui si è depositata la polvere e la sabbia del tempo. E come lo sciamano, deve poi evocare i fantasmi, gli spiriti di quei personaggi realmente esistiti e dei tempi che furono. Dopo esservi riuscito, scaraventerà lettrici e lettori in questo mondo che è stato in grado di rievocare, per farli stare al fianco di Filippo Maria Visconti, di Caterina Sforza, di Alfonso d’Aragona.”

Questa risposta mi è piacque così tanto da farmi venire voglia di approfondire l’argomento. Da grande appassionata lettrice di romanzi storici, infatti, mi confronto ogni giorno con le peculiarità di questo genere e, da tempo, pensavo ad un modo per parlarne in via generale. Così, ho chiesto a un romanziere d’eccezione di aiutarmi in questa impresa. Sto parlando di Andrea Zanetti, autore, tra gli altri, della trilogia ambientata nella Venezia del Cinquecento “Sulle ali del leone”, edita da Piazza Editore. In questa rubrica, che ci accompagnerà per sei settimane, Andrea ci racconterà il romanzo storico dal punto di vista dello scrittore, permettendoci così di entrare nei meandri di questo genere. Avremo modo di apprezzarne le peculiarità e di constatare i tratti più delicati che lo distinguono dagli altri generi. Lo scopo di questa rubrica è quello di dare ai lettori un piccolo strumento per comprendere meglio il genere e, perché no, magari di dare modo a qualche aspirante autore di romanzo storico di iniziare a prendere confidenza con i suoi tratti fondamentali e con le difficoltà che si possono incontrare nella sua stesura. Oggi, vogliamo iniziare parlando del romanzo storico in via generale. Buona lettura!

Ciao Andrea. Innanzitutto, grazie per la disponibilità. Partiamo dalle basi: cos’è il romanzo storico?

Il romanzo storico è uno sguardo al passato, ma così ben messo a fuoco da poter entrare nella vita delle persone vissute prima di noi. Il romanzo storico si compone infatti di due caratteristiche che lo definiscono: la ricostruzione temporalmente lontana e la creatività romanzata. Senza la prima il testo diventa un semplice romanzo, senza la seconda è chiaro che si abbia per le mani un saggio.

Quali sono gli aspetti peculiari di questo genere?

A mio modo di vedere, più è accurata la ricostruzione storica e più il romanzo assume una rilevanza narrativa. Si badi bene, il romanzo è e rimane intrattenimento: l’azione, l’avventura, l’intrigo o le vicende umane alle quali ci affezioniamo e in cui ci immedesimiamo devono essere sì storicamente credibili, ma devono soprattutto intrattenere. La rievocazione di personaggi storici realmente esistiti è un argomento delicato, perché non debbono essere snaturati dal loro contesto di appartenenza per privilegiare la storia di fantasia. Quindi i dialoghi, i pensieri, le aspettative e le abitudini dei protagonisti devono essere coerenti con la collocazione temporale in cui si svolge la trama.

Quali sono i sottogeneri del romanzo storico?

Come ogni romanzo, purché in questo caso ambientato nella storia, le vicende dei protagonisti caratterizzano l’orientamento della narrazione verso un genere di riferimento. Possiamo trovare quindi i tratti distintivi del giallo come del romance, del romanzo d’avventura o perché no, del thriller puro. Di fatto il grande denominatore comune a tutti i generi è la storia umana che ivi si crea, che non può che non essere universale.

Cosa spinge un autore a volersi cimentare proprio in questo genere?

Prima di tutto, mi viene da pensare che si vuole trasmettere una passione, quindi il romanziere storico deve essere egli stesso un appassionato di Storia. E più la ama e più infonde passione nello scrivere. Poi mi sono accorto di una cosa: la Storia d’Italia è argomento delicato. Prima di tutto perché è talmente vasta, ricca e pregna di avvenimenti che hanno cambiato il mondo, è difficile trattarla bene nei percorsi formativi almeno delle scuole dell’obbligo. Scrivere di Storia vuol dire approfondire, scendere nel dettaglio, far vedere davvero ciò che i testi e i saggi non mostrano. In secondo luogo, vedo che spesso molte realtà preunitarie vengono descritte con un’ottica marginale propria di chi vuole “smussare” qualche angolo e giustificare una retorica risorgimentale anche a posteriori. Un caso, ad esempio, a mio modo di vedere, è quello della Repubblica di Venezia. La si relega spesso infatti a Repubblica marinara, alla cornice della vita di Casanova e poco altro. Ho voluto scrivere una trilogia sul Cinquecento veneziano per ridare la giusta dimensione ad una potenza globale dell’epoca, e quindi a suscitare nel lettore una certa curiosità di approfondire, nel riscoprire una parte della nostra storia preunitaria che viene spesso raccontata a trafiletti. Ecco, ciò che spinge è la voglia di raccontare ciò che si ama e ciò che si è scoperto di nuovo con i propri studi.

Le classifiche ci dicono che il romanzo storico è molto apprezzato in Italia. Per fare qualche esempio, “M, il figlio del secolo” di Antonio Scurati ha vinto il Premio Strega nel 2019; “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino ha vinto il Premio Campiello nel 2018 e, l’anno precedente, “I Medici, una dinastia al potere” di Matteo Strukul ha vinto il Premio Bancarella 2017. Ken Follet, poi domina sempre le vendite. Secondo te, qual è il motivo del successo del romanzo storico nel nostro Paese?

Secondo me, vivere in un Paese come il nostro, perno assoluto della Storia di decine e decine di civiltà, crocevia di ricchezze, arte, cultura, idee, e perché no, di guerre… mette una certa curiosità. Noi italiani siamo circondati dalla bellezza, una bellezza che diventa ambasciatrice della nostra Storia. E la curiosità di sapere, coniugata al piacere della lettura, credo che in libreria faccia spesso optare per un romanzo storico, che unisce l’insegnamento all’intrattenimento. Una sorta di moderna visione di ludendo docere.

Vi aspettiamo mercoledì 1 dicembre per affrontare un tema molto interessante: la ricerca e lo studio delle fonti storiche che precede la stesura del romanzo.

Chi è Andrea Zanetti?

Andrea Zanetti, nato a Venezia classe 1984, professione controllore del traffico aereo è laureato in scienze politiche all’Università di Padova con un curriculum in storia e politica internazionale. Tra il 2018 e il 2019 pubblica con Piazza Editore una trilogia di romanzi d’avventura ambientati nella Venezia del Cinquecento, dal titolo Sulle Ali del Leone. Nel 2021 fonda Krismia Edizioni, con cui pubblica altri due romanzi (Un Nuovo Inizio e Hypnosis) e alcuni racconti. Oggi vive ai piedi dei colli euganei con la moglie e i due figli.

Di seguito, trovate i link per l’acquisto dei suoi romanzi e le mie recensioni:

Il principe di Venezia”: https://amzn.to/3cFJFwb  La mia recensione qui: https://bit.ly/3xfc3yG

I cavalieri di San Marco”: https://amzn.to/3oWK8jq La mia recensione qui: https://bit.ly/3oS2wdi

Leoni da Mar”: https://amzn.to/3r4TGLW

Hypnosis”: https://amzn.to/3xfcgBY La mia recensione qui: https://bit.ly/3kZQXzh

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recensione

“L’inganno Macchiavelli”, il nuovo romanzo di Fabio Delizzos

È l’ottobre del 1503 e, a Firenze, la moglie del segretario Niccolò Macchiavelli sta per dare alla luce il loro secondo figlio. Ma la Repubblica, per Niccolò, viene prima di tutto e quando il dovere chiama, lui non può far altro che rispondere. Questa volta, però, la missione che gli viene affidata lo riguarda molto da vicino: una misteriosa lettera arrivata da Roma lo minaccia espressamente di morte. E, purtroppo, la minaccia non è vana e si concretizza ai danni del suo giovane coadiutore Gherardo Valori. Il gonfaloniere Soderini lo incarica, dunque, di raggiungere Roma e cercare il colpevole che firma le lettere con il nome di un diavolo: Belfagor. Nelle more del conclave seguito alla morte di papa Pio III (successore di Alessandro VI Borgia, ma il cui papato è durato soltanto dieci giorni), si svolgono le indagini di Niccolò, nell’arco temporale di sei giorni, dal 27 ottobre a 1° novembre 1503. Aiutato dall’impavido Isac Ventura, guardia del corpo fornita dal cardinale Soderini, e grazie alle conoscenze tra le personalità di Roma, Niccolò si muove tra le strade della città per scoprire l’identità del misterioso Belfagor che ha attentato alla sua vita e per spiegare la serie di misteriosi omicidi che sta terrorizzando il popolo romano, trovandosi ad avere a che fare con diavoli, assassini, veleni e congiure.

Questa è la trama di “L’inganno Macchiavelli”, il nuovo romanzo di Fabio Delizzos, edito da Newton Compton Editori.

Un thriller storico avvincente, nel quale l’autore miscela con precisione una trama investigativa ad un contesto storico accurato, nella quale troviamo, da una parte, il conclave con i suoi dubbi e le sue manipolazioni e dall’altra, l’indagine serrata condotta da Macchiavelli.

Risulta molto interessante la ricostruzione dell’ambientazione che mostra i problemi della Roma in sede vacante, nelle more dell’elezione papale: una città sfigurata dalla guerra e dalla miseria, dove regnano l’incertezza e l’anarchia; dove i mali e i difetti della città si moltiplicano generando violenza e povertà.

Personaggi storici e personaggi di fantasia sono amalgamati con competenza. Incontriamo, infatti, oltre al Macchiavelli, il temibile Cesare Borgia, ormai nella fase più buia della sua vita, il cardinale Giuliano della Rovere, che diverrà papa Giulio II, il cardinale Francesco Soderini, fratello del gonfaloniere di Firenze Pier Soderini, la famiglia Orsini e Gian Paolo Baglioni.

In questo giallo nella Roma rinascimentale, la trama di fantasia è perfettamente incastrata nella realtà storica ed è talmente verosimile da far pensare che sarebbe potuta accadere davvero. Infatti, pur nella fantasia narrativa, l’autore è riuscito a mantenere molti elementi della realtà storica, a partire dal viaggio a Roma di Macchiavelli nel quale si sviluppa la vicenda. A tal proposito, per comprendere appieno l’abilità dell’autore, suggerisco di non tralasciare la lettura della nota storica al termine del romanzo che permette di apprezzarlo ancor di più.

L’inganno Macchiavelli” è un romanzo trascinante, con una trama ben congeniata capace di fondere Storia e fantasia, che ci restituisce alcuni celebri personaggi storici in una veste inedita e graffiante, ma perfettamente verosimile.

recensione

“Hypnosis”: fino a quanto puoi credere alla tua mente?

“Che cos’è reale? Ricordi? Le esperienze che viviamo sono reali solo per la coscienza di esse… anche i sogni sembrano reali fino a quando non prendiamo coscienza, al mattino, che non lo erano. È il presente a determinare se il passato è successo davvero, è il futuro che stabilirà se il presente sia sogno o realtà.”

Nella calda e assolata Los Angeles, il dottor Peter Barrel, psicoanalista di grande fama, vive nel lusso che la sua professione gli concede. È un uomo carismatico e abile nel suo mestiere, tanto da vantare, tra i suoi pazienti, personaggi celebri che gli procurano profitti dalle cifre elevate. Ha un metodo di psicoanalisi molto particolare, elaborato con un ex compagno di università, che gli permette di raggiungere obiettivi terapeutici inaccessibili agli altri colleghi. Ed è proprio questa fama, che conduce Samantha Hansbridge, una delle attiviste più conosciute della California, a rivolgersi proprio a lui per superare i suoi problemi di ansia. Ma, proprio al culmine del periodo di terapia, Samantha viene ritrovata assassinata e tutti i sospetti degli investigatori si concentreranno sull’ultima persona che l’ha vista in vita: il dottor Peter Barrell. Ma dove condurranno davvero le indagini?

Questa è la trama di “Hypnosis”, il primo thriller di Andrea Zanetti, edito da Krismia Edizioni.

In questo romanzo, troviamo una trama magnificamente architettata, capace di sconvolgere ogni previsione del lettore: ogni ipotesi, come un castello di carte, viene spazzata via dall’abilità dell’autore, che è riuscito, al primo tentativo, a creare un intreccio originale e ricco di colpi di scena al cardiopalmo. Con uno stile semplice e lineare, ma incisivo, grazie al quale riesce perfettamente a trasmettere tutte le sensazioni e le emozioni dei personaggi, Andrea Zanetti ci trasporta nella Los Angeles contemporanea, per raccontarci la vicenda che coinvolge il protagonista, impegnato in un conto alla rovescia contro il tempo, contro se stesso e le sue convinzioni, in balia di una paura che lo conduce a dubitare perfino di se stesso. Ansiogeno e, a tratti inquietante, “Hypnosis” tiene il lettore incollato alle pagine, grazie ad un ritmo incalzante e ad una suspense calibrata. Come nei più classici gialli, ma arricchito dall’importante elemento psicologico, utilizzato in modo competente, la trama ruota come una trottola intorno ai personaggi principali, senza però mai lasciar trasparire indizi definitivi e schiaccianti, mantenendo, così, sempre alta l’attenzione del lettore.

Un thriller psicologico magistralmente scritto, che trasmette la sensazione di trovarsi di fronte alle scene di un film, nel quale tutti gli elementi tipici di questo genere sono miscelati e utilizzati con competenza e abilità narrativa.

Hypnosis”, a tratti calmo e ponderato, poi improvvisamente adrenalinico, è un vortice di emozioni destabilizzanti che, come l’ipnosi da cui prende il titolo, avvinghia il lettore, trascinandolo verso l’imprevedibile epilogo, degno di un grande romanziere. Il finale, infatti, è paragonabile alla deflagrazione di una bomba e stordisce come un boom sonico, assolutamente spiazzante.

Una trama che non avrebbe avuto lo stesso esito se non fosse stata accompagnata da un profondo studio della materia psicologica da parte dell’autore, che traspare nettamente dalla sicurezza con la quale viene affrontato il tema e costruito il personaggio. Molto piacevole anche la ricostruzione dell’ambientazione, raffigurata in modo da trasmettere al lettore l’impressione di trovarsi sulle strade di una L.A. afosa e soleggiata.

Un’opera prima di assoluta riuscita, nella quale l’autore ha saputo gestire la trama con grande maestria; un romanzo che nulla ha da invidiare ai grandi titoli dei maestri internazionali del thriller!