
Gli invitanti profumi delle pietanze si contrappongono all’olezzo delle fogne, il suono del corno della diligenza si ode in lontananza, il sangue versato dei disertori tinge di rosso le strade di Parigi…
Manon e Bertrand sono due coniugi che lavoravano alla reggia di Versailles.
All’alba della morte della regina Maria Antonietta, però, le loro opinioni non potrebbero essere più divergenti. Lui sostenitore della monarchia e affezionato alla vedova Capeto, lei più vicina alle idee rivoluzionarie prova risentimento e ritrosia nei confronti del marito. Il loro matrimonio è ormai agli sgoccioli e il vaso trabocca quando Bertrand scopre il sentimento della consorte per un sanculotto, che lo conduce a trasferirsi a Napoli per non soffrire più la separazione dalla donna che ama.
Quando però, il lato nefasto della rivoluzione tocca da vicino l’amore di Manon per Jerome, ella si trova a mettere in discussione quei principi e quelle persone che, con grande fervore, aveva abbracciato per annientare la monarchia
Questa è la trama di “Un caffè con Robespierre”, di Adriana Assini, edito da Scrittura e Scritture.
Tra le righe della vicenda di Manon e Bertrand, l’autrice racconta le innovazioni e gli stravolgimenti portati dalla Rivoluzione francese, facendo risaltare il contrasto tra monarchici e rivoluzionari.
Un romanzo moderno e attuale che, attraverso i battibecchi di una coppia che discute dell’andamento della Francia in quel periodo, proprio come si fa oggigiorno nei confronti della politica mondiale, racconta com’era lo stato all’indomani della rivoluzione.
Un affresco quanto mai vivido di una Parigi in cui i cittadini gridavano ai propri diritti, in cui le donne azzardavano i primi tentativi di rivolta dal potere maschile. Un periodo nel quale, in barba alla volontà di sottrarsi alla tirannia della monarchia, la ville lumiere era caduta in un periodo ben più teso, il Terrore, dove in nome della giustizia e del popolo tutto era concesso e chiunque poteva ritrovarsi sotto la lama della ghigliottina. Carestia, crisi economica, scontento popolare, clima rovente e tensione alle stelle, ma anche vento di libertà e sguardo al futuro sono le facce della nuova Francia.
Adriana Assini riesce a fotografare con estrema suggestione e poetica perfezione il contesto e il periodo storico, riproducendo la Parigi del Terrore in maniera fedele e carismatica. L’abilità è tale da riuscire a fare immergere totalmente il lettore nel contesto storico, attraverso l’utilizzo di scene e descrizioni che coinvolgono tutti i sensi.
Come in una passeggiata tra le vie della Parigi rivoluzionaria, il lettore riesce a vedere con i propri occhi le trasformazioni di una città e di un popolo; scorrendo le pagine, si ha, infatti, l’impressione di trovarsi nel vivo delle scene, riuscendo a percepire ogni suono, ogni odore, ogni sapore, ogni sfumatura di colore; a scorgere ogni viso e ad ascoltare ogni frammento di conversazione tra vecchi sudditi e nuovi cittadini.
inoltre, il fascino dei dialoghi è tale da evocare nella mente del lettore l’immagine nitida di chi vi partecipa, anche senza il supporto della descrizione dei personaggi coinvolti.
Un romanzo straordinariamente vivo, dove la Storia torna imperiosa e reale, attraverso la penna ineguagliabile di questa autrice dal talento sorprendente.