
2020: mentre imperversa la pandemia da coronavirus, a Londra viene ritrovato il cadavere di un noto gallerista, Thomas Middleshow. Il ricercatore, esperto in crimini d’arte, Gil Eckhart viene chiamato ad indagare sull’omicidio, che non resterà l’unico. Una serie di delitti, che si espande anche a Venezia, sembra ruotare intorno al dipinto La tempesta di Giorgione.
1510: a Venezia, mentre dilaga la peste, il pittore Giorgione fugge dal suo studio, in pena per la sua amata Florenza, e si nasconde a casa del dottor Forte, suo caro amico, per fuggire dagli uomini di Gabriele Vendramin, di cui Florenza è l’amante.
Tra spregiudicati commercianti d’arte, galleristi senza scrupoli e volgari ladri, si svolge la trama del nuovo romanzo di Alex Connor, “Tempesta maledetta”, edito da Newton Compton Editori.
Un racconto che si sviluppa su doppia linea temporale, in cui l’autrice mette a confronto l’epidemia di peste e di covid-19, facendo emergere le stesse paure, le stesse insicurezze, le medesime reazioni e le uguali teorie complottiste.
Alex Connor descrive, infatti, una Londra dell’agosto 2020, tra saccheggi, minacce di atti terroristici e follia collettiva, in bilico tra realtà e distopia, donando una panoramica di quel passato vicinissimo che ci pare già tanto lontano.
Un’indagine serrata, dal ritmo scorrevole e dal sapore di un giallo d’altri tempi, in cui ogni sospettato ha un movente, ma nessun indizio contro di lui; un trama miscelata con la giusta dose di suspense, principale ingrediente dei thriller storici di Alex Connor, che rende la lettura piacevole ed appassionante.
Inoltre, l’abilità dell’autrice permette di far emergere la dinamicità di un’indagine apparentemente statica a causa delle restrizioni nelle quali si trova ad operare il protagonista.
Due epoche storiche lontane legate da un filo invisibile che passa attraverso l’arte di uno dei più importanti pittori rinascimentali italiani, il veneziano Giorgione; due momenti della storia segnati da una piaga terribile, il cui confronto permette di capire quanto l’animo umano sia rimasto lo stesso, oggi come allora.