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Nella mente dei predatori

“Per capire un artista bisogna guardare l’opera allo stesso modo, per capire un predatore bisogna capire la sua arte, perché tale lui la considera”.

In “Faccia a faccia con l’assassino“, edito da Harper Collins, il massimo esponente del profiling dell’FBI, John Douglas, insieme a Mark Olshakers, accompagna il lettore in un  affascinante e, allo stesso tempo, spaventoso viaggio nella psiche criminale.
Grazie all’esperienza pluridecennale, attraverso il racconto degli incontri con quattro criminali violenti, gli autori tentano di spiegare cosa avviene nella mente dei predatori, gli autori dei delitti più efferati.
Una lettura oltremodo interessante, che dona al lettore la possibilità di approcciarsi in modo semplice ad un argomento complesso e delicato come l’analisi comportamentale, di norma riservato agli addetti ai lavori.
Gli autori sono, infatti, abili nel rendere comprensibili all’uomo comune i meccanismi psicologici che si annidano nella psiche dei predatori, attraverso l’utilizzo di uno stile chiaro, dinamico,  scorrevole ed esemplificativo.
Un’opera che, nonostante la serietà dell’argomento trattato, non annoia mai, anzi riesce a stimolare continuamente la curiosità di chi legge.
“Faccia a faccia con l’assassino” è un libro che cerca di portare la luce nelle tenebre della mente di uomini che si sono macchiati di crimini orrendi e che, senza dubbio, arricchisce il lettore, allargando gli orizzonti del pensiero.
Ognuno di noi vuole sapere cosa sta dietro ad un comportamento violento e John Douglas riesce a fornire tutte le risposte.
Perché i predatori possono sembrare come noi, ma non pensano come noi.

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La morte non mente mai

Gli agenti Corcoran e Thompson del distretto del Tamigi, aiutati dalla psicologa criminale Palmer, indagano su una serie di persone ritrovate, che portano i segni di un rapimento, che sembra averli provati nel profondo.
Sono collegati gli uni agli altri?
Chi si nasconde dietro questi episodi e perché?
Questa è la trama di “La morte non mente mai” di Ed James, edito da Newton Compton Editori.
Gli agenti Thompson e Corcoran conducono un’indagine serrata per scoprire l’identità di un criminale che rapisce e tortura le proprie vittime per poi liberarle; indagine che, insieme all’elaborazione del profilo psicologico del criminale, diventa protagonista della storia, in cui poco spazio è lasciato all’autore dei crimini.
Il lavoro dei poliziotti e i ricordi delle vittime conferiscono al racconto un ritmo strabiliante, perfetto.
L’autore è abile nel fare sentire il lettore parte dell’indagine, conferendo al romanzo la stessa cadenza temporale del lavoro della polizia, attraverso la suddivisione dei paragrafi in base alle ore della giornata.
Un racconto molto avvincente, in cui la suspense è amplificata dall’utilizzo di frasi brevi; talmente coinvolgente da sembrare reale, tanto che il lettore avverte la tentazione di prendere un blocco e scrivere gli indizi, proprio come se fosse parte dell’indagine.
La trama, pur non essendo sbalorditiva, risulta interessante, originale e ben delineata.
Un thriller appassionante, che tiene il lettore incollato alle pagine, ricco di adrenalina, in cui non è possibile  anticipare i risvolti del racconto, ma è soltanto permesso muoversi di pari passo con gli investigatori.
Molto più di un romanzo, sembra un emozionante gioco di ruolo, che conduce ad un epilogo che lascia aperta la porta ad un prosieguo.

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Una missione alla corte dei Gonzaga

Anche i potenti possono finire nei guai.
E se il figlio del duca Gonzaga ha ucciso un cortigiano, deve subirne le conseguenze.
Ma si tratta pur sempre del figlio del duca di Mantova. Per questo, il capitano di giustizia, Biagio dell’Orso viene incaricato di scoprire la vera identità della vittima, il bello e colto scozzese James Chricton.
Cosa faceva a Mantova? Aveva una missione segreta?
Questi e altri sono i dubbi del capitano, che non si rassegna all’apparenza e, a dispetto degli ordini ricevuti,  non abbandona il caso, diventando un acuto investigatore.

Questa è la trama de “I leoni d’Europa“, di Tiziana Silvestrin, edito da Scrittura e Scritture; il primo capitolo di una saga sulla famiglia Gonzaga, composto da cinque romanzi.
Una storia avvincente e intrigante, che accompagna il lettore tra le strade di Mantova, Milano e Venezia, alla fine del ‘500, in un’indagine alla ricerca della verità.
Una trama ben congeniata, mescolata ad un’ottima ricostruzione del contesto storico, trascina il lettore in un’avventura affascinante e ricca di mistero, che ha radici ben lontane dal piccolo ducato; una missione dall’alto valore.
L’autrice è stata abile nel creare una trama ricca, frutto di una miscela di spie, servizi segreti e complotti, facendo risaltare gli aspetti caratteristici del rinascimento.
Il risultato è un romanzo coinvolgente, capace di intrappolare l’attenzione del lettore dalla prima pagina, in una vicenda densa di ritmo e colpi di scena, che vi trascinerà alla corte dei Gonzaga.