Un libro è un amico, un compagno di viaggio e di avventura, un forziere di emozioni; dona la possibilità di vivere la realtà che preferiamo, di conoscere e viaggiare nel tempo e nello spazio.
“E se le dicessi che ci sono cose da cui non può proteggere suoi cari, mi crederebbe? Se le dicessi che alcuni pericoli che nemmeno immaginiamo sono già in agguato belle nostre vite, mi crederebbe? Se le dicessi che esistono forse maligne in questo mondo da cui non si può sfuggire, mi crederebbe?” Cosa può aspettarsi lo psicologo infantile, l’addormentatore di bambini, Pietro Gerber da una paziente adulta, ma intrappolata nel suo io bambina? Il protagonista affronta un viaggio nella mente della misteriosa paziente, alla quale vi si troverà legato senza capirne il motivo. Un viaggio che lo condurrà a confrontarsi con il suo passato e i suoi misteri. Questa è la trama de “La casa delle voci”, il nuovo romanzo di Donato Carrisi, edito da Longanesi. Il grande maestro italiano del thriller è tornato con un romanzo al cardiopalmo, in cui le più segrete paure degli uomini emergono inconsciamente dall’abisso dell’animo umano. Un thriller denso di agghiaccianti brividi che, invisibili, scorrono sotto la pelle del lettore, grazie ad una narrazione irrefrenabile e palpitante. Un romanzo che pervade il lettore di angoscia, trasmettendo una paura insidiosa e inconscia, capace di far accapponare la pelle. Inquietante, sconvolgente, con una trama raffinata e sottile, che accompagna il lettore nel delicato universo della mente umana, popolato di fragili equilibri. Quando si crede di avere capito la verità, ecco che tutto si rovescia, si trasforma, fino ad arrivare ad un finale inatteso, sconcertante, sbalorditivo, che porta al massimo livello il turbamento del lettore. “La casa delle voci” è un capolavoro di brividi e tensione; una storia costruita con monumentale maestria, dall’incontenibile architetto del thriller Donato Carrisi.
In concomitanza con la messa in onda della nuova stagione della serie RAI “I Medici – Nel nome della famiglia”, vi propongo la mia intervista alla curatrice della consulenza storica della serie, BARBARA FRALE, nonché abile autrice di romanzi e saggi storici, il cui ultimo lavoro è “Cospirazione Medici”, secondo capitolo della saga dedicata alla potente famiglia fiorentina, edito da Newton Compton Editori.
A voi la nostra chiacchierata sulla famiglia più famosa della storia.
– La famiglia Medici ha sempre suscitato grande interesse negli scrittori storici. Quale fascino ha avuto su di lei da indurla a dedicarle due romanzi?
Mi affascina la grandiosità delle loro idee, la visione che Cosimo ma poi anche Lorenzo hanno della famiglia e della Patria. I Medici erano grandi patrioti, indubbiamente.
– “ In nome dei Medici” è incentrato sulla figura di Lorenzo, in “Cospirazione Medici” il protagonista è Giuliano. Cosa l’ha spinta a concentrarsi su questa generazione della famiglia fiorentina?
Lorenzo ha dato l’impronta del suo genio a Firenze, è un’icona del Rinascimento italiano, anche se Cosimo gettò le basi per il successo futuro della famiglia. Sulla generazione di Lorenzo abbiamo molti più documenti: io sono uno storico, i documenti vengono prima di tutto.
– “ Cospirazione Medici ” vede, appunto, protagonista il cadetto dalla famiglia Medici, Giuliano, un personaggio che è sempre stato offuscato dall’ingombrante figura del fratello Lorenzo. Qual è la sua considerazione di Giuliano? Quanto era diverso dal Magnifico?
Giuliano per certi aspetti era agli antipodi rispetto al fratello maggiore: cioè cauto laddove Lorenzo tendeva ad essere arrogante, pieno di sé. E prudente, mentre Lorenzo amava gli azzardi. In qualche modo, Giuliano somiglia molto più al nonno Cosimo.
– Nel suo ultimo romanzo, viene dedicato spazio anche a Lorenzo il Magnifico, dal quale emerge il suo lato più negativo. In particolare si nota la sua crudeltà verso i nemici, l’incapacità di gestire proficuamente il Banco di famiglia: aspetti del Magnifico che, nell’immaginario comune, non vengono ricordati. Come veniva considerato dai suoi contemporanei?
Molte fonti lo dicono un tiranno, ma bisogna sempre tenere conto del fatto che queste voci non sono proprio disinteressate, bensì arruolate a interessi rivali. Diciamo che nel quadro del Rinascimento italiano, periodo in cui l’intrigo e il delitto politico vengono elevati al rango di arte, Lorenzo il Magnifico resta pur sempre un grande statista, e anche dei meno crudeli. Certo, è vero che le sue vendette dopo l’assassinio di Giuliano tinsero di sangue le strade di Firenze.
– Crede che, nel tempo, la figura di Lorenzo sia stata in qualche modo mitizzata?
Sì, ma era un uomo all’altezza del proprio mito. Giuliano forse lo eguagliava se non superava, ma il destino non gli offrì il modo di dimostrare il suo valore.
– “ Cospirazione Medici ” racconta delle cause che hanno condotto alla Congiura dei Pazzi, nel quale rimase ucciso Giuliano de Medici. Le teorie in merito che emergono nel romanzo hanno tutte fondamento storico?
Assolutamente sì; ho dovuto aggiungere un 5% di invenzione di contro a un 95% di vero storico altrimenti non avremmo potuto definirlo “romanzo”.
– Cosa è cambiato nella famiglia Medici dopo l’attacco in Santa Maria del Fiore?
Lorenzo ne uscì distrutto, cambiato nell’intimo, incupito. Il Magnifico aveva in serbo grandi progetti per Giuliano, era il suo braccio destro, e anche se lo trattava a volte con sufficienza, ne rimpianse la mancanza per tutta la vita. I Medici non saranno più gli stessi, dopo quel tragico 26 aprile 1478.