Una paleopatologa, uno storico e un visconte veneziano si ritrovano a dover risolvere un mistero occultato da 500 anni che riguarda Cosimo de Medici, l’illustre esponente della più importante famiglia di Firenze.
Ma i tre protagonisti non sono le uniche persone interessate a scoprire cosa cela l’impenetrabile segreto dei Medici e i loro nemici sono pronti a tutto pur di mettere le mani sulla soluzione.
Ma cosa avranno scoperto Cosimo de Medici e i suoi amici Niccolò Niccoli e Ambrogio Tommasini di così importante?
Lo racconta Micheal White nel romanzo “Il segreto dei Medici“, edito da Newton Compton Editori.
Un thriller storico costruito con grande maestria, in cui il lettore diventa parte integrante del racconto, risolvendo a poco a poco il mistero celato in esso.
L’autore è, infatti, molto abile nel mantenere alto il livello di suspense e a non risultare mai dozzinale; al contrario, il lettore non riesce ad indovinare il prosieguo della vicenda finché non viene rivelato.
Una trepidazione palpabile, una tensione densa, che trascina il lettore in un vortice di eventi convulsi fino alla degna conclusione di un romanzo d’azione.
Mese: agosto 2019
Incontro col destino
“Ti prometto la felicità” è un racconto scritto da Laura Cassie ed edito dalla casa editrice Literary Romance.
Narra della storia di Lorena e Matteo, due ragazzi che, seppur giovani, sono già profondamente provati dalla vita. Un cantante in erba e una sua fan che si incontrano e scontrano, un po’ come Mirko e Licia del famoso manga degli anni ’80, dando inizio ad una conoscenza che aggiungerà qualcosa alle loro vite.
È un racconto molto semplice e lineare che riesce a sfiorare argomenti molto delicati, come la morte e la solitudine, senza però gettare l’ombra della tristezza sulla storia.
Quando un incontro casuale può riportare la luce in una vita scura e che, forse, potrà aprire il cuore anche ad ognuna di voi.
Consigliato a chi cerca una lettura breve e romantica.
Due chiacchiere con gli autori: ALESSANDRO TROISI

Oggi voglio dare spazio ad un giovane scrittore, ALESSANDRO TROISI, che lo scorso maggio ha pubblicato il suo romanzo d’esordio con Newton Compton Editori, intitolato “La biblioteca del diavolo“, un romanzo storico incentrato sull’affascinante tema dell’Inquisizione.
Conosciamolo meglio.
A soli 22 anni hai vinto un concorso letterario che ti ha portato a pubblicare il tuo primo romanzo con una casa editrice molto importante nel panorama nazionale. Puoi raccontarci qualcosa di te? Come nasce la tua passione per la scrittura?
Di me non credo ci sia molto da dire: sono un ragazzo come tanti altri, amo i libri e il cinema, frequento l’università e sono parecchio smemorato e con la testa fra le nuvole. La mia passione per la scrittura è esistita da quando ho memoria: da bambino adoravo immergermi nei libri, smarrirmi fra le loro pagine, vivere le storie che raccontavano. Trovo meravigliosa la capacità dei libri di trasportare le persone altrove, in altri mondi, e ho sempre sognato di riuscire anch’io a essere come quegli autori che mi catturavano. Sin dalla scuola elementare trascorrevo moltissimo tempo a scrivere le storie a cui la mia immaginazione instancabile dava vita.
Perchè hai deciso di scrivere, come libro d’esordio, un romanzo storico?
In realtà, quando ho iniziato a scrivere la mia storia, non avevo idea che sabbe cresciuta fino a diventare un romanzo. Stavo scrivendo una storia dalle tinte gotiche, di cui però avevo in mente solo l’incipit (quello che tutt’ora apre il libro). Nello stesso tempo, mi documentavo sulla stregoneria e sulla caccia alle streghe, leggevo libri, guardavo documentari, affascinato da queste tematiche. Così ho avuto l’ispirazione di unire la mia ricerca alla storia che avevo iniziato. Ho quindi proseguito il mio racconto in questa direzione, ricercando la verosimiglianza storica, per esplorare le dinamiche e i significati di un evento come la persecuzione contro la stregoneria. Ho voluto in parte conservare le atmosfere gotiche della mia ispirazione iniziale. Il racconto è quindi cresciuto, mano a mano che scrivevo è divenuto più lungo e complesso, fino ad arrivare alla sua forma definitiva.
Quali difficoltà hai incontrato nella stesura de “La biblioteca del diavolo”?
Essendo il mio primo libro, ho trovato molto difficile la parte riguardante il lavoro ‘tecnico’ prima della pubblicazione. Infatti ho dovuto ricontrollare più volte tutto il testo del libro per adattarlo alle norme redazionali. C’erano tantissime cose, a livello di scrittura, di cui credevo di padroneggiare l’uso o che davo per scontate, ma non era così. Fortunatamente ho avuto una grande editor al mio fianco, che mi ha seguito e istruito in proposito.
Il tuo romanzo tratta l’argomento dell’Inquisizione ed, in particolare, della caccia alle streghe. Cosa ti ha spinto a concentrarti su questo tema e quanto studio preparatorio si è reso necessario?
La caccia alle streghe è un fenomeno che ha segnato in modo indelebile la nostra storia, tanto che l’espressione “è una caccia alla streghe” è divenuta proverbiale, indica un atto persecutorio violento e profondamente ingiusto. Ho sempre creduto che sia molto importante studiare questo fenomeno, soprattutto per indagare le motivazioni da cui ebbe origine, per comprenderle ed evitare che qualcosa del genere possa ripetersi, in futuro. Putroppo negli studi scolastici l’argomento viene trattato in modo marginale, se non addirittura ignorato. Credo, invece, che lo studio di queste persecuzioni possa aiutare a riflettere su molti problemi ancora attuali: le dinamiche di potere, quelle di genere, l’oppressione e l’emarginazione degli individui considerati diversi e, di conseguenza, pericolosi. C’è stato anche un fattore personale che mi ha sempre spinto a interessarmi e a voler approfondire questa tematica: una mia nonna, stando a quanto si dice, era considerata una strega. Lo studio è stato molto, proprio perchè sono partito sostanzialmente da zero: ho dovuto fare un gran lavoro di ricerca, ma ne è valsa la pena!
Stai già preparando un nuovo libro?
Al momento non ho ancora iniziato un nuovo libro, ma ho tanti progetti in mente e spero di potermi mettere al lavoro al più presto. Vi terrò aggiornati!